In breve
Manu Chao dai Mano Negra all’enorme successo di Clandestino e oltre. Un personaggio simbolo raccontato in presa diretta, dietro le quinte, lungo la strada che l’ha visto imporsi come un nomade ribelle, come una star non convenzionale, come portavoce di speranze e inquietudini comuni a tutto il mondo occidentale.
Il libro
Diario di viaggio, reportage, ritratto in piedi: il libro di Marco Mathieu mischia generi diversi per lasciar emergere un personaggio e un clima, unici entrambi, entrambi scavati nel nostro tempo e del nostro tempo emblemi significativi. Come bassista dei Negazione, Mathieu ha condiviso concerti ai tempi dei Mano Negra, ma è stato in seguito, dal maggio 2001 all’ottobre 2002, che la vicinanza a Manu Chao è diventata studio, partecipazione, disegno. Ed è così che ci restituisce i tratti, le sfumature, le prese di posizione, l’eccentricità e il nomadismo di un uomo e di un musicista assolutamente unico. C’è l’Italia dell’estate 2001, attraversata prima, durante e dopo il G8. Ci sono la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, la Danimarca, le esibizioni ufficiali e i piccoli concerti improvvisati nei bar e sulle strade di “Gringolandia” (Usa e Canada). E, infine, la scoperta dell’Est europeo, segnata dalle bevute con gli amici rom in Macedonia e da una rissa sul treno notturno che porta Radio Bemba da Mosca a San Pietroburgo. È testimoniato il modo non convenzionale di confrontarsi con l’industria discografica, l’appoggio dato al movimento dei no-global e insieme, il clamoroso successo di dischi come Clandestino (1998), Proxima Estacion… Esperanza (2001) e Radio Bemba Sound System (2002), la capacità di trasformare le tournée in “avventure”, in eventi sociali e politici.
Approfondimento
“Ho incontrato per la prima volta Manu Chao una sera d’estate del 1991, prima di un concerto dei Mano Negra, la band francese che mischiava il punk con le musiche del mondo. Un tipo simpatico, che parlava in un misto di francese-inglese-spagnolo e sul palco trasformava l’apparente timidezza in grinta e carisma, attaccato a chitarra e microfono.
Dieci anni e molti incontri dopo, ho deciso di seguirlo, osservarlo e intervistarlo, durante il primo tour europeo della sua nuova band, Radio Bemba. Nel frattempo Manu è diventato ancora più famoso, la sua contaminazione di suoni e parole si è affermata come colonna sonora di proteste e manifestazioni, oltre che concerti. Lui è rimasto pressoché lo stesso: la miscela linguistica, la forza comunicativa, il carisma e la timidezza sono ancora attaccati a chitarra e microfono.
Questo è il racconto del viaggio con un personaggio speciale: da Milano a Mosca, da Genova a Barcellona. Davanti, dietro e intorno al palco. Attraverso il clamore mediatico e le istanze politiche, dentro gli aneddoti e le confidenze di un musicista non convenzionale. Una storia di musica, ma non solo.”
Marco Mathieu